Chiesa S. Maria Annunziata delle Budrie

CHIESA SANTA MARIA ANNUNZIATA DELLE BUDRIE

CHIESA SANTA MARIA ANNUNZIATA DELLE BUDRIE

Conservazione e restauro dei beni culturali.
Restauro edifici storici.

Località: S.Bartolo delle Budrie, S.G.Persiceto, Bologna

Anno: 2013

Committente: Arcidiocesi di Bologna

Direzione Tecnico-Artistica e Restauro: Federica Congiu_ReD Art Conservazione e Restauro

Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici delle province di Bologna, Modena e Reggio Emilia

Intervento di restauro conservativo eseguito dopo il recupero strutturale delle lesioni a seguito del sisma che colpì l’Emilia nel maggio 2012.

Le prime notizie della chiesa parrocchiale di Santa Maria Annunziata delle Budrie, Bologna, risalgono al XIV secolo. L’edificio ha subito molte modifiche nei secoli successivi: tra il 1676 e il 1682 fu edificato il campanile su disegno degli architetti Canali e Barella, mentre la cupola fu aggiunta solo nel secolo XIX e ricostruita nel 1930. Dal 1905 al 1928 la chiesa fu ampliata e modificata radicalmente, fino ad assumere l’aspetto attuale. Il 31 gennaio 1993, la Chiesa è stata eretta in “Santuario diocesano” in quanto accoglie le spoglie di Clelia Barbieri, fondatrice della congregazione delle Suore Minime dell’Addolorata, proclamata santa nel 1989 da Papa Giovanni Paolo II

Red Art è stata scelta tra le ditte di restauro per la realizzazione del progetto e nel giugno del 2013 inizia i lavori di ripristino strutturale e delle lesioni legate al sisma del 2012 che si concluderanno con il restauro completo della facciata e dei prospetti esterni, restauro lapideo degli elementi architettonici ornamentali, delle pitture murali e degli intonaci e stucchi interni permettendo l’apertura della chiesa nel suo nuovo splendore.

‘Articolo sul progetto di restauro’

Dott.sa Sara Accorsi

Cannella e Muschio bianco. Strano mix di profumi, se non addirittura abbinamento errato tra il dolce esotico e l’elegante delicato. In effetti, in questo caso, la loro unione non definisce una nuova fragranza, ma è servita a creare un restaurato splendore: anche se cannella e muschio bianco, così come avana e terra bruciata sono, in questo caso, i colori usati sulle pareti interne della Chiesa delle Budrie, proprio questi colori, come unguenti preziosi, hanno risanato le piaghe causate dal terremoto del maggio del 2012. Anche la Chiesa S.Maria Annunziata delle Budrie infatti, come tante altre Chiese della zona, non era uscita indenne dal movimento generato dalle scosse. Pur senza evidenti crolli, i danni alla struttura non erano certi irrilevanti: si era generato un principio di ribaltamento della parete Sud (quella dalla parte dell’Oratorio di San Giuseppe), si erano generate crepe e fessurazioni in corrispondenza degli archi delle diverse cappelle, così come lesioni in facciata e nell’abside. Una delle principali cause ella reazione alle scosse è stata identificata dagli esperti come risultato dei diversi ampliamenti apportati alla Chiesa nel corso del tempo. Al primo nucleo originario (corrispondente all’attuale zona del presbiterio e di parte della navata), nel 1840 venne aggiunto il Coro-abside, e le prime due cappelle laterali. Solo nel 1928, poi, furono costruite le altre 4 cappelle e venne allungata la navata. Questi diversi interventi, diversi nei materiali e, soprattutto, negli spessori, hanno come moltiplicato l’effetto delle scosse.
Fosse questa, comunque, o un’altra la causa dei danni, fatto sta che a fine maggio del 2012 la comunità parrocchiale, erede della Santina de Le Budrie, si ritrovava senza un luogo in cui celebrare. Il Parroco si mise presto all’opera per ridonare la stalla al gregge a Lui affidato, perché se è vero che una comunità è fatta dalle persone e dalla loro fede prima che dalle pietre, se è vero che ogni battezzato è chiamato ad esser ‘pietra viva per la costruzione di un edificio spirituale'(1 Pt.2,5), è pur vero che la chiesa “costituisce una traduzione volumetrica e spaziale del segno eucaristico” (T.Verdon) e che è prezioso per ogni famiglia avere una tavola attorno a cui radunarsi! Per questo, le pratiche per il restauro della Chiesa furono avviate e, in accordo con la Curia della Diocesi di Bologna e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Bologna, fu stabilito di risanare non solo le ferite provocate dal sisma ma anche quei segni lasciati dall’umidità e dal tempo. Si decise, insomma, che fosse di nuovo giunto il momento per un restauro totale, dopo quell’ultimo datato 1928: a lavori finiti, non solo la struttura muraria, ma anche gli intonaci, gli stucchi, le pitture murali, la pavimentazione e il portone avrebbero potuto far parlare di sé, proprio come è accaduto il 21 dicembre 2013 dopo circa sei mesi di intenso lavoro, alla presenza delle autorità e di Sua Eccellenza il Cardinale Caffarra. Quel giorno tutti hanno potuto ammirare la ritrovata bellezza della Chiesa, già annunciata alla comunità da qualche giorno prima grazie alla liberazione della facciata dai ponteggi. E parlare di bellezza ritrovata è proprio il concetto giusto per spiegare quanto è accaduto durante i lavori di restauro: le pareti interne ed esterne sono state indagate nei loro diversi strati e pulite da polvere e muffe per capire quali dovesse essere il loro volto più autentico, sia nei colori che nelle pitture murali. E non sono mancate le sorprese: nella Cappella dell’Immacolata è stata liberata una decorazione fatta di cornici, vasi e fiori, nascosta per anni sotto strati di intonaco. Difficile definire con certezza se sia la decorazione originaria della cappella, ma la decorazione rende ben visibile oggi la sintonia tra le prime due cappelle, costruite nel 1840, diverse dalle altre 4 del 1928.
Lo stupore non è mancato nemmeno al termine del restauro delle pitture murali e delle decorazioni dell’abside: le dodici stelle che circondano l’emblema del Nome di Maria sembrano ora davvero splendere, così come pieni di nuova luce sono i raggi che tra le nuvole decorano la volta del presbiterio. Inoltre, chi per tanti mesi ha lavorato nella chiesa invasa da ponteggi e a chi su quei ponteggi per tanti giorni ha operato a pochi centimetri dalle pareti, non è mancata l’emozione della visione d’insieme: la scelta degli intonaci a calce, sia all’interno che all’esterno, crea con la luce naturale un effetto che sembra modulare i colori diversificandoli ogni momento, quasi le tonalità fossero vive. Che dire? La sensazione dimessa e fangosa che aveva prima l’edificio Ecclesiastico è stata vinta da una nuova luce e da una nuova vitalità…che questo sia di buon auspicio per tutta la comunità de Le Budrie!

Testo ispirato dal resoconto di Federica Congiu _ ReD Art Conservazione e Restauro

RESTAURO SUPERFICI DIPINTE

Cappella del Sacro Cuore

Cappella dell’Immacolata

Restauro Abside

RESTAURO INTONACI E STUCCHI INTERNI

Restauro degli intonaci e degli stucchi presenti nella Navata, Presbiterio e Ancone d’altare

RESTAURO FACCIATA E INTONACI ESTERNI

Restauro Facciata, prospetti esterni ed elementi architettonici ornamentali