Santuario Santa Clelia Barbieri

SANTUARIO SANTA CLELIA BARBIERI

SANTUARIO SANTA CLELIA BARBIERI

Conservazione dei beni culturali.
Restauro e conservazione dei beni architettonici

Anno: 2015 – 2016

Città: S.Bartolo delle Budrie, San Giovanni in Persiceto, Bologna

Committente: Congregazione Suore Minime dell’Addolorata di Bologna

Direzione Tecnico-Artistica e Restauri: Federica Congiu_ReD Art Conservazione e Restauro

Il Santuario ‘Oratorio di San Giuseppe’ dedicato a Santa Clelia Barbieri, fondatrice della congregazione delle Suore Minime dell’Addolorata, proclamata santa nel 1989 da Papa Giovanni Paolo II, sorge alle Budrie, frazione di San Giovanni in Persiceto provincia di Bologna. Il complesso comprende la chiesa parrocchiale, l’oratorio di Sant’Antonio, l’oratorio di San Giuseppe, la casa del maestro e la casa madre delle Suore Minime dell’Addolorata.

L’oratorio di San Giuseppe, alla destra della chiesa, è stato costruito nel Seicento e poi modificato in più occasioni, era il luogo in cui Clelia insegnava catechismo. Oggi vi sono custodite le sue spoglie. Nel 1989, in previsione della canonizzazione, l’oratorio venne restaurato e l’altare fu dedicato alla Santa dal Cardinale Giacomo Biffi. L’urna è opera di Cesarino Vincenti, gli angeli ai suoi lati di Mauro Mazzali. Nell’oratorio si può anche ammirare una bella rappresentazione del Transito di San Giuseppe, dipinta nel 1626 da Vincenzo Spisanelli. Al lato della chiesa vi è la casa del maestro dove Clelia si ritirò con le sue compagne e dove morì prematuramente. Nella cappella vi è la stanza ove la santa spirò. Vi sono conservate le immagini a lei appartenute raffiguranti San Francesco da Paola e l’Addolorata.

Intervento di ripristino e finitura dei prospetti esterni e degli intonaci interni del Santuario

La facciata, le superfici dei prospetti esterni e gli elementi architettonici ornamentali presentavano uno stato di degrado avanzato, presenza di alghe e muschi e di sali igroscopici, notevoli distacchi e sfogliamenti dei precedenti tinteggi. L’intervento di restauro degli esterni è stato strutturato in una prima fase di disinfezione da attacchi di agenti biodeteriogeni e di pulitura delle superfici intonacate mediante idrolavaggio a bassa pressione, una seconda fase di ripristino dell’intonaco mediante rimozione meccanica delle zone soggette a decoesione e ripresa delle lacune stesse con intonaco naturale eco-compatibile di pure calce NHL 3.5 a norma EN 459-1 per l’intonacatura altamente traspirante certificata WTA.

Nella fase di finitura abbiamo applicato un fondo riempitivo silossanico e granuloso altamente traspirante e fibrorinforzato che uniforma le differenze dei supporti create da precedenti interventi, a seguire sul precedente fondo si è proceduto con l’applicazione di Decorivestimento Silossanico s.961 di Covema, che in particolare è un materiale innovativo che racchiude la tecnologia dei sistemi a base silossanica dall’aspetto morbido delle finiture naturali come le calci. La stesura della finitura è stata realizzata con la tecnica della “pennellata incerta” che, unita alla granulometria medio-fine (500 micron) di questo rivestimento decorativo permette di creare originali e gradevoli effetti di chiaroscuro e leggeri rilievi sabbiosi che ricalcano le profondità di tinta, le semitrasparenze,
le opacità e i movimenti cromatici e materici tipici dei sistemi più tradizionali.
Gli intonaci interni ed i suoi stucchi, sono stati puliti da polveri, ripristinati ove presentavano abrasioni e lacune ed eseguito lo stesso ciclo di finitura proposto sugli intonaci esterni rispettando fedelmente i colori originali.